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26 Ottobre 2005 – Live Paul Weller – Alcatraz Milano

Iniziamo dicendo che non ero tanto intenzionato ad andarci per via del prezzo 25€ e perché mi aspettavo di vederlo in compagnia quindi, non ero tanto motivato psicologicamente. Mi sono presentato però lo stesso alle 19:30 circa dato che abito abbastanza vicino e c’erano Fabrizio e la Francesca lì già dalle 16! Li ho raggiunti al Mexicano, un pub vicino, dove erano al tavolo con il bassista, il batterista, Capitano e altri della cricca. Bhè già l’inizio apre nuove prospettive sulla serata, al pub ci raggiungono altri compreso Pierre; dopo aver tirato scemi due componenti del gruppo decidiamo di entrare a vedere il live alle 21:30 circa, avremmo tutti preferito vederli suonare al pub! Dentro ci raggiunge pure Ray e alle 22 salgono sul palco in modo molto scoppiettante e iniziano subito con i pezzi nuovi dell’album “As is Now”, praticamente li sfornano tutti uno dopo l’altro; nel mezzo percepisco anche due brani dei Jam “Town Called Malice” e “In The Crowd”. Paul continua a muoversi come un tornato cambio chitarra, passa al pianoforte, saluta, si mette a bere e se la fuma anche, sa che è lui il capo sta sera. Verso le 23:30 escono di scena ma è solo una finta classica mossa dei grandi gruppi tornano e sfornano ancora 5 brani per concludere in bellezza. A questo punto ci buttano fuori ma aspettiamo fiduciosi che escano i soci con il pass per andare anche noi dietro nei camerini, e così avviene e riesco pure a rapinare un autografo sul biglietto di ingresso! Concerto veramente ottimo due ore circa di musica ben fatta e meglio del cd, tanta gente presente anche se della mia età si contavano su due mani. Esserci è stato veramente un colpaccio e alla fine abbiamo verificato che anche Paul Weller strizza l’occhio! Alla prossima…

il Sergio  04/09/2005


23-24 Settembre 2005- Cattolica

Allora, vedro' di essere il piu' conciso possibile, perche' e' un po' che non faccio recensioni, e so' che spesso mi perdo in puttanate varie quindi partiamo dall'inizio. Arrivo con Ginetto e Gazza da Milano il venerdi' sera, giusto in tempo per prendere possesso della stanza cambiarci ed arrivare al locale verso le 24, devo dire che l'ambiente e l'atmosfera si sono notevolmente ridimensionate in questi ultimi anni, il locale oramai ipercollaudato e per me molto accogliente non ospitava che una 70ina scarsa di persone tra mods e 60's, vista anche la concomitanza dei Seeds a venezia; con mio infinito piacere ho rivisto Pepi e Montze dello Smart & clean di Barcellona e Syd di S.Francisco con annesso fidanzato Madrileno. La discoteca e' quindi un po' vuota rispetto alla sua naturale capienza, ma devo dire che fortunatamente i djs sono riusciti verso l'una a farlo decollare, mantenedo una pista sempre piena, con una giusta dose di suoni bianco e nero. Naturalmente finito il tutto verso le 4,30 della mittina, tutti al Pirate pub a riballare o a mangiare fino alle 6. Il giorno del sabato nuovamente al Pirate, c'e' stato il consueto mercatino, ma anche qui' piu' ridimensionato di quando lo ricordavo io, di fatti vi erano solo i tavoli di entrata con modstaff vari, mancavano il buon Pier, gli austriaci e Claudio DNA.L'atmosfera era comunque discreta si e' stati tutti assieme a parlare come di consueto con gente che si vede di rado, ma che si conosce da una vita. La serata del sabato ha visto, musicalmente parlando, lo stesso copione di quella precedente, ma con piu' del doppio delle persone questa volta, mi ha oltretutto fatto piacere che gli organizzatori dell'evento 60's di Venezia, hanno supportato comunque, attraverso la loro ,presenza di uno dei pochi raduni mod decenti che si fanno qui' da noi.Personalmente i migliori djs sono stati per il bianco a pari merito Frantz e Rob e per il nero Andreino..tutto sommato e' stato un raduno carino, anche se non piu all'altezza di 5 anni fa'. A mio avviso si dovrebbe fare suonare al sabato sera, un gruppo, tra quelli neo emergenti, (non i soliti tirannosauri) perche' molta gente, vede nel concerto live uno stimolo in piu'.

Scasso  04/09/2005


2 Aprile 2005 - Zurigo - "Winterthur a go go Mod Rally"

Ore 10: calma piatta…passatemi le mie citazioni cinefile. Inizia il viaggio verso Milano per recuperare Valerie e il buon Scasso, nonché djHenry nella parte opposta della città e poi via! alla volta di uno dei tunnel più lunghi d’Europa. Tutto entro i tempi previsti, “allietati” da chiacchiere infinite e battute da scompisciarsi di Roberto Winterthur è una cittadina pochi chilometri a nord di Zurigo. Ordinata come sanno esserlo gli svizzeri, è in realtà grandicella ma a misura d’uomo , piena di vita e di locali notturni, pubs e tantissimi giovani interessati ad ogni forma di musica underground. L’albergo è assai confortevole: aperto tutta la notte, è pulito e silenzioso, chiave magnetica, termostato in camera, doccia calda calda e spaziosissima (!!). Abbondante buffet al mattino, salottini per l’attesa, parcheggio interno, grande cortesia e persino la signora delle pulizie parla italiano! Il tutto per meno di 30 euro a notte. La prima serata si svolge al Salzhaus, un locale ampio e, ahimè, fumoso che in breve si riempie. Ritrovo con piacere molti dei nostri, noti e meno, tutti stilosissimi. In consolle si alternano generi diversi, dal classic ( anche troppo) soul di Axel di Amburgo al mod sound dei due organizzatori Vasco e Roger ( che, con mia enorme sorpresa, ha suonato “Made of sugar made of spice” dei Mouse & the Traps, brano galattico…), dallo psych rock di Henry sino al garage-beat di Bobby from UK. Come a dicembre, pista quasi sempre piena, ballerini senza pregiudizi che conoscono e apprezzano il sound dei sixties. Fiaccata dal viaggio e dalla salute incerta, alle 4.00 mi arrendo e rientro alla base. Sabato pomeriggio appuntamento al Liquid bar di Zurigo, città a me sempre più cara che m’infonde gran serenità. Il sole splende, la temperatura è ideale ed una dolce brezza accarezza il volto. Sono contenta perché oggi arrivano gli altri dell’allegra brigata, Ivano e Gabriele da Milano, Sonia e Fabio da Alessandria. Mariangela e Marco da Piacenza sono a letto con una terribile influenza, anche se fino all’ultimo tengono la prenotazione nella speranza di farcela. Passeggiando in totale relax, per caso ci imbattiamo in un mercatino delle pulci che sta per chiudere e non riusciamo a vedere nulla. Ma uno sguardo veloce svela il bendidio: vasi, lampade e soprammobili anni 60 e poi….dischi, tanti. Peccato! Il pub è incantevole: arredato in stile 70 con poltroncine bianche a uovo , pareti a righe colorate, consolle, lampade vintage, piccino e molto intimo. Ho fatto qualche foto vincendo a forza la mia pigrizia, andate a vederle. Tra una birra e un’acqua, ho potuto conoscere gente nuova e persone che per motivi diversi non vengono di frequente in Italia. Axel per esempio, vero gentleman di un’eleganza esemplare, e la sua girlfriend di Colonia, Uti e Andrè di Berlino ma che vivono da queste parti, i ragazzi della crew di Berlino, davvero affabili ed incuriositi dalla nostra presenza in quelle lande. Ed altri di cui faccio fatica a ricordare i nomi ma che c’erano anche la volta scorsa. Con Bobby e Birgitte (oddio…come si scrive??), poi, per ore a parlare di musica. Sono stata invece un riccio con i ragazzi delle due band ospiti….la mia solita ritrosia! Il Kraftfeld, per la seconda sera, è poco distante dal Salzhaus e ad un solo chilometro dall’albergo; è più piccolo e un tantino complicato da rintracciare, essendo all’interno di una zona dedicata solo a locali notturni. Ne sanno qualcosa Sonia e Fabio che hanno dovuto prendere un taxi! In compenso la zona concerto/ pista da ballo si addice maggiormente, a mio avviso, alla nostra proverbiale predilezione per i clubbini. Finalmente raggiunti non solo dai nostri, eccitati ed infreddoliti ( sbalzo termico!) ma da molti altri che per questioni lavorative possono godersi soltanto il sabato, si comincia a fare bisboccia. L’atmosfera è intima, calda, rilassata e complice. Siamo un tutt’uno, senza differenze di età, stile o provenienza. In attesa dei concerti, tante chiacchiere, un fotografo di un giornale locale per il quale abbiamo fatto le stars e fiumi di birra (per gli altri). Aprono i live gli Scope, band di Parigi che esegue cover di freakbeat/garage e la cui spilletta è carinissima. L’impressione è che si tratti di una formazione recente, forse hanno bisogno di maggiore amalgama. In compenso il batterista/cantante è una forza, ben vestito, buon ballerino e simpatico. Ad accompagnarlo, sul palco e nelle danze tutta la sera (ragazzi, che polmoni!) il chitarrista orientale con giacca da banda, il bassista stile Creation e l’organista indie- attitude. Per i The Men from Spectre di Winterthur, invece, non c’è bisogno di grandi presentazioni,essendo ben noti per la loro bravura e presenza scenica. Tutti brani strumentali, organista eccellente, un garageboy preciso alla chitarra, totale sintonia tra i vari strumenti. Eseguono sia brani propri che covers rivisitate in maniera fantasiosa, anche di pezzi piuttosto recenti. Concerto- fiume, per la verità, noi tutti eravamo impazienti di aprire le danze. I djs hanno dato nuovamente il meglio di sè riempiendo la pista fino al mattino. La variante nella line up è un ragazzo di Lucerna che ha suonato un set di soul strepitoso, tutto vinile e tutto originale. Impossibile stare fermi. Anche stavolta non resisto fino alla fine ed alle 5 supplico Enrico di accompagnarmi a casa sul suo cavallo bianco ;-)) Che tristezza dover partire al mattino! Dopo esserci rimpinzati al buffet ed esserci scambiati opinioni sulla serata, baci ed abbracci, ognuno si mette in viaggio sotto il sole battente di una giornata cristallina. Un ultima boccata di aria pulita e si rientra. Un weekend prolifico e rilassato all’insegna dell’amicizia e delle nuove conoscenze. Ho trascorso uno dei miei compleanni più belli. Momento clou: Siamo fermi a fare benzina ed a prendere qualche gadget prima di ripartire. Il simbolo della Svizzera, per chi non lo sapesse, è la mucca. Roberto si aggiudica una tazzona con una mucchina dentro, io sono indecisa tra mille altre muccone di ogni sorta. Ricevo uno dei pochi sms di auguri di compleanno. Nel silenzio totale, rimbomba con energia. Tutti si girano, mi guardano, capiscono che sono straniera. Sorridono divertiti e sorpresi, due bei ragazzoni biondi mi fanno il gesto di ok con il pollice. Quando ricevo un sms, la mia suoneria fa il verso di una mucca! Battuta clou di Scasso: Siamo a Zurigo, alla ricerca del Liquid Bar ( grazie a Valerie per il supporto linguistico: parla tedesco oltre a inglese/francese/italiano). Ci imbattiamo in un rabbino vestito in pompa magna, oserei dire pittoresco, con un bizzarro e gigante berretto peloso, tipo ruotino della vespa, senza pantaloni ma con un paio di calzettoni scuri e il soprabito. Roberto si drizza sul sedile, borbotta e se ne esce con un “ Figa, quello s’è fatto un trip a carnevale e ancora non si è svegliato…Uè, besugo, ma dove vai con quella Macina ( il frollino) in testa?!?!” A momenti facevo un frontale dal gran ridere.

AlbertZZZ  04/09/2005


Una serata in quel di Rimini... 26 Marzo 2005

La nostra esigua economia ci ha spinti a partecipare all'immancabile appuntamento riminese (per me il primo) per una sola serata: quella del sabato. Un peccato, quindi, non avere avuto l'opportunità di godere di qualcosa di più dei quattro giorni programmati, pieni di DJs, ottima musica e una live band. La serata ha inizio al Cheers Pub, punto di ritrovo dove diversi assistenti al raduno si trovano a bere, ridere, raccontarsela, osservarsi e (in alcuni casi) a guardare il calcio, con un sottofondo di buon Rhythm and Blues che anticipa quello che, più tardi si rivelerà, al meno per quel che riguarda i black sounds, una serata di qualità sopraffina. Consumate birre e, quasi per miracolo, pasto, ci attende la discoteca dove si tiene la 'nighter (che durerà fino alle 4 a.m.), un bel locale diafano con un piano inferiore amplissimo, un piano superiore un po' più piccolo, e una fresca terrazza dove uscire a fumare e rinfrescarsi dopo il frenetico dancing proprio di queste occasioni. Non appena scendiamo le scale che ci portano al piano di sotto ci accoglie la calda voce di Roy Hamilton e il suo ineguagliabile "The Panic is On", un graditissimo classico, midtempo magico, offerto dall'oramai conosciutissimo, affermatissimo (e adoratissimo) Doc. La pista si va via affollando mentre il proprio Doc, Marco, Lee, Roccia e Andrea si succedono alle consoles. Vi è anche un "interruptus" a base di revival proposto da Pisaniello, con tanto di giovanissimi ragazzi dediti a ballare, saltare e urlare. Per il resto, il piano di sotto resta in mano al Soul e al Rhythm and Blues: Lonnie Lester, Mike Pedicin, Cajun Hart, Strange Neighborhood (credo che si chiamano cosi gli autori di "Imagination"... bellissimo brano offerto da Master Roccia). Di sopra, i white sounds sembrano mantenere la pista abbastanza impegnata, anche se la mancanza di pubblico (buona parte del quale a Londra per Le Beat Bespoké), si nota. La notte si spegne all'afterhours al Cheers Pub, dove, ad un certo punto, il proprio Doc mi chiede se posso passare io uno dei suoi 45 giri, mentre va in bagno, con la sfiga nera che, proprio quando lo faccio partire, quelli del locale s'incazzano, e tagliano la corrente a metà brano. Rimango quindi pateticamente fermo, a fissare il giradischi immobile, mentre sguardi di odio e panico si avventano con ira su di me. "No...non è colpa mia..." riesco a borbottare. Finalmente la cosa resta li... come aneddoto da raccontare a degli ipotetici nipotini. Insisto, un vero peccato non aver potuto godere di più di un simile evento. Abbracci ecc... a Sergio & Begoña, Lee, Doc & Karine, l'incombustibile Sebas, il buon Roccia, i Milanesi li presenti, e l'organizzazione per ovvi motivi.

AlbertZZZ  04/09/2005